Al di là del bene e del male. Ovvero l’etica dello psicoterapeuta.

di Claudio Merini

Il distacco è la misurata risposta dello scettico alla visione della caducità che pervade e domina tutto il reale. Egli vede che nulla resta, nulla è persistente, che tutto è destinato alla fine a tramontare: le cose, in tutta la loro ricca varietà, e gli uomini, nella loro multiformità e nei loro molteplici rapporti col mondo e con se stessi. (Wilhelm Weischedel)

Premetto che in questo articolo non affronterò questioni relative all’etica professionale e al codice deontologico o comunque non lo farò in modo diretto. Cercherò invece di enucleare quei valori che mi pare diano forma al mio essere psicoterapeuta.

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Il silenzio assordante

linguaggio persasivo

“Smacchieremo il giaguaro!”.

Pierluigi Bersani, candidato in pectore alla presidenza del Consiglio alle elezioni politiche del 2013.

“Se qualcuno insulta la mia mamma, io gli do un pugno!”.

Papa Francesco a proposito dell’attentato a Charlie Hebdo.

“Red Bull ti mette le ali!”

Slogan pubblicitario di una nota bibita.

Questo scritto è anche un meta-scritto e un esempio della tesi qui esposta; o almeno tenta di esserlo.

Il titolo di quest’articolo è una provocazione. Se il lettore ci fa caso, la locuzione “silenzio assordante” è una delle più utilizzate e diffuse nei mezzi di comunicazione. Ne fanno massiccio uso sia i media sia la gente comune, riferendosi a qualcuno che deve parlare o relazionare su qualcosa o comunque deve palesare la propria posizione rispetto ad un argomento oggetto di dibattito. Spesso questo soggetto è reticente e quindi si chiude appunto in un silenzio assordante. La frase è forte, paradossale; rende bene l’idea della opportunità e dell’esigenza di espressione poiché essendo “assordante”, il silenzio è negativo, inopportuno, direi proprio fastidioso. Continua a leggere

Note sopra un possibile fondamento dell’etica

di Sergio De Risio e Chiara Cuomo

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Esistono, nel campo dei numerosi e spesso interessanti tentativi di trovare un terreno su cui fondare il principio dell’Etica, due prospettive apparentemente quasi incompatibili, che in realtà presentano spunti dai quali poter sperare una “convergenza” mirata, operazione che le trasforma entrambe ed il cui risultato potrebbe a sua volta costituire quel terreno di fondazione che stiamo cercando.  Continua a leggere

La psicoterapia esprime una sua etica?

di Paolo Notarfranchi

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Con psicoterapia intendo un fenomeno unitario, una cura psicologica che va dalla consulenza della durata di poche ore fino al trattamento che si prolunga negli anni per molte centinaia di ore, durante le quali si ha lo scandaglio del cosiddetto inconscio e si sviluppa un interminabile scontro erotico e di potere denominato transfert / controtransfert; un gioco asimmetrico che – secondo la lezione di Levi-Strauss – termina con l’uccisione di uno dei due contendenti.  Continua a leggere