La nostalgia in “Her” di Spike Jonze

di Donatello Giannino

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In quel preciso momento l’uomo si disse: che cosa non darei per la gioia di stare al tuo fianco in Islanda sotto il gran giorno immobile e condividerlo adesso come si condivide la musica o il sapore di un frutto. In quel preciso momento l’uomo le stava accanto in Islanda.

(J.L. Borges, Nostalgia del presente)

 

Sin dalle prime scene di Her (Lei) di Spike Jonze (2013) ho avvertito dentro di me una sottile nostalgia che è andata via via ispessendosi man mano che i fotogrammi si susseguivano lentamente sullo schermo.  Continua a leggere

Avversione e odio per l’esperienza emotiva

di Massimo Belisario

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L’emozione è l’elemento centrale di una terapia psicoanalitica, ed è il cuore pulsante della vita psichica di ognuno di noi. Ogni persona che riceviamo quotidianamente nella nostra attività di analisti ci chiede, indirettamente, di poter sentire o nuovamente sentire il movimento della vita in sé stessa. I vari quadri psicopatologici indicano il tipo di relazione che il soggetto intrattiene con il proprio mondo dell’emozione. Così l’ossessivo grave ci mostra la necessità di ridurre la sua vita emotiva al “minimo numero di giri” e per conseguire questo obiettivo si può avvalere di un uso smodato, eccessivo, del pensiero, che non viene quindi usato all’occorrenza, e del controllo. Il soggetto ha bisogno di rallentare la vita emotiva in lui, l’emozione non la può avvicinare più di tanto, la sente troppo incandescente, ed è per questo che generalmente ricorre alla psicoanalisi, per darsi una possibilità in alternativa a quel suo procedere emozionale.  Continua a leggere