Riflessioni psicoanalitiche sul concetto di inclusione: il pentolino di Antonino.

 di Diana Lupi

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Scopo di questo articolo è quello di introdurre il lettore nel mondo dell’inclusione, concetto attuale e noto nel mondo della didattica e pedagogia contemporanea, traendo spunto dal testo “Il pentolino di Antonino[1] di Isabelle Carrier, favorendo, quindi, delle considerazioni che possano servire a comprendere cosa significa includere ovvero cosa, chi, dove, quali sono le difficoltà che si incontrano.  Continua a leggere

Il “coso” clinico. Potere iatrogeno delle diagnosi facili

Primum non nocere (Giuramento di Ippocrate).
Medice, cura te ipsum (Luca, 4, 23).

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Sono nato in un piccolo paese della Basilicata dove, come in tutti i piccoli paesi italiani, gli abitanti erano, e probabilmente lo sono ancora, soliti attribuirsi dei soprannomi, sia riferiti alla famiglia di appartenenza che al singolo individuo. Tali “nomignoli” rappresentano spesso delle caratteristiche peculiari delle persone alle quali si riferiscono, caratteristiche che vengono amplificate più o meno consapevolmente dai soggetti stessi che le evidenziano, soprattutto quando sono considerate virtù, fino a farne una sorta di caricatura permanente. Caricatura che identifica quell’uomo o quella donna all’interno della comunità e che ne connota l’identità. Si viene così a creare un personaggio insomma, creazione alla quale concorre sia chi il soprannome l’ha inventato e, spesso, sia chi l’ha ricevuto, maggiormente se egli ne fa motivo di vanto.  Continua a leggere