Quando fingere non è mentire. L’antifinzione dell’arte.

di Laura Grignoli

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 Gli occhi si fanno vitrei – ed è la morte.

Impossibile fingere

 le perle di sudore sulla fronte

 infilate dalla sommessa angoscia.

(E. Dickinson)

La pittura è una bugia che dice la verità.

(Picasso)

L’Arte serve per non morire di Verità.

( Friedrich Nietzsche)

 

In questo numero ci interroghiamo sulla finzione. I diversi punti di vista dei redattori stessi mettono in rilievo non solo le differenti interpretazioni che a tale termine vengono date ma anche la personale implicazione in un comportamento, quello del fingere, che può situarsi sia dal polo negativo (ingannare) sia dalla parte dell’arte (saper fingere per dire la verità). Premetto che per me la finzione non si identifica con i termini ‘falso’ o ‘inganno’. Continua a leggere

Falsificazione delle emozioni e falso sé: alcuni aspetti fisiologici dimenticati.

di Andrea Seganti e Pier Christian Verde (1)

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Succede spesso nella pratica psicoanalitica di riscontrare una carenza di autenticità nelle persone che andiamo curando, una carenza che viene oggi spiegata come una difesa per evitare di entrare in una relazione intima (Winnicott, 1965, Kohut, 1970).  Continua a leggere

Al di là della finzione: il “c’è” del sembiante

di Sabrina Di Cioccio

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«La verità è godere a far sembiante e non ammettere in nessun caso che la realtà di ognuna di queste due metà predomini se non affermandosi come appartenente all’altra, ossia mentendo a getti alterni. Tale è il semi- detto della verità» (Lacan J., p.141, 1971).

In che modo trattare qualcosa del sembiante?

Sostando un po’, poco, su un titolo che solletica: Much ado about nothing.

Molto rumore per nulla, per un “no- thing” che nello slang elisabettiano allude al non- cosino delle donne, quel cosino da nulla da cui l’inganno, l’equivoco, la farsa: insomma, il gran rumore dei personaggi della scena che sembrerebbe avere a che fare con una verità di cui l’uomo non sa ridere, e in funzione della quale non riesce proprio ad affrancarsi da pene- adoes- inutili- about nothing (Fusini, 2009).  Continua a leggere

L’autoinganno del terapeuta

autoinganno-terapeuta“La verità non si può insegnare… il paradosso dei paradossi è che il contrario della verità è ugualmente vero”

Siddartha, Hermann Hesse.

Arriva una persona in studio; la accolgo, la faccio sedere ed inizio ad ascoltarla. Ho la mente sgombra, cerco di attuare la cosiddetta epoché; mi pongo con assoluto rispetto nei confronti di ciò che ella mi sta dicendo. Poi ad un tratto dice qualcosa che suscita in me un’associazione, mi sembra che quello di cui sta parlando lo abbia già sentito, ho l’impressione che il suo vissuto possa comprendersi e spiegarsi secondo delle dinamiche che qualcuno prima di me ha studiato e validato, utilizzando, più o meno, principi epistemologici che ne danno credibilità. Continua a leggere