“Smacchieremo il giaguaro!”.
Pierluigi Bersani, candidato in pectore alla presidenza del Consiglio alle elezioni politiche del 2013.
“Se qualcuno insulta la mia mamma, io gli do un pugno!”.
Papa Francesco a proposito dell’attentato a Charlie Hebdo.
“Red Bull ti mette le ali!”
Slogan pubblicitario di una nota bibita.
Questo scritto è anche un meta-scritto e un esempio della tesi qui esposta; o almeno tenta di esserlo.
Il titolo di quest’articolo è una provocazione. Se il lettore ci fa caso, la locuzione “silenzio assordante” è una delle più utilizzate e diffuse nei mezzi di comunicazione. Ne fanno massiccio uso sia i media sia la gente comune, riferendosi a qualcuno che deve parlare o relazionare su qualcosa o comunque deve palesare la propria posizione rispetto ad un argomento oggetto di dibattito. Spesso questo soggetto è reticente e quindi si chiude appunto in un silenzio assordante. La frase è forte, paradossale; rende bene l’idea della opportunità e dell’esigenza di espressione poiché essendo “assordante”, il silenzio è negativo, inopportuno, direi proprio fastidioso. Continua a leggere
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