Il silenzio assordante

linguaggio persasivo

“Smacchieremo il giaguaro!”.

Pierluigi Bersani, candidato in pectore alla presidenza del Consiglio alle elezioni politiche del 2013.

“Se qualcuno insulta la mia mamma, io gli do un pugno!”.

Papa Francesco a proposito dell’attentato a Charlie Hebdo.

“Red Bull ti mette le ali!”

Slogan pubblicitario di una nota bibita.

Questo scritto è anche un meta-scritto e un esempio della tesi qui esposta; o almeno tenta di esserlo.

Il titolo di quest’articolo è una provocazione. Se il lettore ci fa caso, la locuzione “silenzio assordante” è una delle più utilizzate e diffuse nei mezzi di comunicazione. Ne fanno massiccio uso sia i media sia la gente comune, riferendosi a qualcuno che deve parlare o relazionare su qualcosa o comunque deve palesare la propria posizione rispetto ad un argomento oggetto di dibattito. Spesso questo soggetto è reticente e quindi si chiude appunto in un silenzio assordante. La frase è forte, paradossale; rende bene l’idea della opportunità e dell’esigenza di espressione poiché essendo “assordante”, il silenzio è negativo, inopportuno, direi proprio fastidioso. Continua a leggere

Una vita da buttare

di Claudio Merini

immagine Merini

Che cosa strana la vita – quel misterioso organizzarsi di una logica implacabile per un futile obiettivo. Il massimo che potete sperarne è una certa conoscenza di voi stessi – cui arrivate troppo tardi – una messe di rimpianti inestinguibili.

(Cuore di tenebra, Joseph Conrad)

– Buonasera, dottore.

– Si accomodi.

Il paziente si toglie il soprabito e lo appende all’attaccapanni. Appoggia la borsa da ufficio per terra e si stende sulla chaise longue. L’analista intanto si è seduto sulla poltrona dietro la chaise longue. Prende il blocco degli appunti e la matita con cui è solito scrivere. Ha una passione particolare per l’odore della grafite. Continua a leggere