Uno sguardo dal di fuori

di Claudio Merini

Il vero contatto fra gli esseri si stabilisce solo con la presenza muta, con l’apparente non-comunicazione con lo scambio misterioso e senza parole che assomiglia alla preghiera interiore.

(Emil Cioran)

Oggi non si vede ancora nessuno. Strano. Lui passeggia avanti e indietro come fa di solito quando è in attesa. È abbastanza infastidito dai ritardi. La sua origine nordica si fa ancora sentire. Ecco, lo sapevo, ha preso le palline da giocoleria e prova la cascata col passaggio esterno, quella che gli riesce meno bene. Non credo che i pazienti se lo immaginino in questa veste. Gli viene un’aria da ragazzino quando fa volare in aria le palline, a dispetto delle giunture arrugginite. Ha imparato due anni fa. All’inizio occupava tutti gli intervalli tra un paziente e l’altro per arrivare a padroneggiare le prime figure. Si vede che patisce la sedentarietà del suo lavoro e magari rimpiange di non aver fatto una carriera circense. Oggi non è in grande forma: i movimenti non sono abbastanza sciolti e le palline finiscono spesso a terra. Ormai lo conosco bene, sono più di quindici anni che lo osservo con la stessa attenzione con cui lui osserva me. Io invece sono tutto bagnato e mi sento rivitalizzato. Questa è una stagione florida per me, dopo l’aridità estenuante dell’estate. Le piante tornano a produrre foglie e fiori, come in una seconda lieve primavera, l’odore della terra umida mi pervade e i colori del mio vestito si fanno più intensi sotto la luce moderata del sole. Quanto diventa più facile la vita vegetale col calare delle temperature, prima del lungo riposo invernale! Queste estati sempre più calde sono estenuanti. Tutti i miei ospiti soffrono, si stingono, si prosciugano. E gli uomini e le donne che vengono qui, anche loro, si vede, sono messi a dura prova.

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Il misantropo

di Claudio Merini

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La ragione vince sempre le scaramucce, ma mai una battaglia che conti.

(Qui pro quo, Gesualdo Bufalino)

– Ma ha visto l’ultimo sondaggio elettorale, quello che dà la Lega al 32 e mezzo per cento?

(Silenzio)

– Perché non mi risponde?

– Pensavo fosse una domanda retorica e aspettavo che aggiungesse qualcosa.

– Beh, quello che c’è da aggiungere è che gli italiani si sono bevuti il cervello. Ho visto un filmato della visita di Salvini a Viterbo in mezzo a due ali di folla osannanti, accolto come fosse il salvatore della patria. Roba da rabbrividire. Fino a poco tempo fa la Lega a Viterbo prendeva meno dell’uno per cento. Incredibile. Continua a leggere