Il segreto del riccio

di Claudio Merini e Donatello Giannino

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– Salve dottore, oggi non avevo proprio voglia di venire. Sente che caldo?! Non si riesce neanche a respirare. Fortuna che qui c’è un ventilatore, almeno circola un po’ d’aria. Ma lei non sente questo caldo?

Il paziente si sdraia sul lettino.

– Beh, sì lo sento anch’io. Ma è sicuro che è solo per il caldo che non aveva voglia di venire?

– Certo dottore; quando fa molto caldo mi capita di non avere voglia di fare e di dire nulla. (Pausa). Ma perché lei mi fa sempre domande così… mm, non saprei, mi verrebbe da dire così dirette, mettendo in discussione ciò che le dico? Non si fida? Se le ho detto che non mi andava di venire per il caldo, perché dubita? È da sempre così. Mio padre, mia madre, mia sorella, i miei amici, la mia ragazza; tutti coloro che mi circondano non si accontentano mai di ciò che dico loro. E questo mi fa incazzare, e non poco. Lei lo capisce vero?

– Sì, lo capisco. Certo è strano che tutti quelli che la circondano non si accontentino di ciò che dice.

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Come in un letto d’ospedale

di Claudio Merini

Quello che ti è impossibile è guardare avanti e immaginare te stesso che guarda indietro dal punto che avrai raggiunto nel futuro. Conoscere le emozioni nuove portate dal tempo. (Julian Barnes, Il senso di una fine)

– Insomma è successo di nuovo: mi ha mollato da solo a portare a termine il lavoro che avrebbe dovuto fare lei. Ha sempre qualche scusa per defilarsi e sempre quando si deve concludere. Lei è quella che ha le idee – che spesso non funzionano – poi lascia gli altri a risolvere i problemi reali. Sono davvero stufo. Mi sento sfruttato, come al solito.

(Silenzio)

Mi piacerebbe che dicesse qualcosa… invece niente. Anche qui devo fare tutto io… Analista cercasi. Perché sta zitto? Aspetta che aggiunga qualcosa?

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