Al di là del bene e del male. Ovvero l’etica dello psicoterapeuta.

di Claudio Merini

Il distacco è la misurata risposta dello scettico alla visione della caducità che pervade e domina tutto il reale. Egli vede che nulla resta, nulla è persistente, che tutto è destinato alla fine a tramontare: le cose, in tutta la loro ricca varietà, e gli uomini, nella loro multiformità e nei loro molteplici rapporti col mondo e con se stessi. (Wilhelm Weischedel)

Premetto che in questo articolo non affronterò questioni relative all’etica professionale e al codice deontologico o comunque non lo farò in modo diretto. Cercherò invece di enucleare quei valori che mi pare diano forma al mio essere psicoterapeuta.

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Il resto è silenzio

di Irene Giancristofaro

immagine Giancristofaro

Mia cara Francesca, 

spero che tu abbia trascorso delle serene vacanze natalizie, malgrado questo sia stato il primo natale senza tuo padre, come lo è stato per me. Soprattutto in momenti come questi, si sente molto la mancanza di coloro che ci hanno lasciato e di qualcosa che non sarà più. Le emozioni e gli stati d’animo che provo al pensiero della scomparsa di mio padre sono ancora molti. Avverto la sensazione di uno strappo. A volte, mi ritrovo ad essere incredula rispetto a tutto ciò che è accaduto solo due mesi fa e mi sembra che lui possa di nuovo rientrare a casa, dopo aver giocato a carte con gli amici. Poi penso ai giorni trascorsi in Hospice… alle attese e alle paure che ho provato e la realtà mi sguarnisce di fantasie. In quel luogo di confine, dove ci si sente fuori dal tempo, ho anche incontrato e perduto delle persone davvero straordinarie. Continua a leggere